Sentimentus de amori

di Luciana Corona

(novembre 1998)

(da Il Provinciale del 1 dicembre 1998)

"Dal 2 marzo 1991, in seguito alla scomparsa della mia cara mamma, ho avuto l'ispirazione alla poesia, riversando sullo scritto tutti i miei sentimenti.
Credo in Dio e nell'aldilà; sono amante degli animali e della musica.
Il mio sogno nel cassetto è un giorno di poter rientrare per sempre dai miei cari e dalla mia Sardegna."
Così si presenta, in quarta di copertina, la signora Luciana Corona di Arbus, che ha finalmente realizzato un suo grande sogno nel vedere pubblicata una piccola raccolta di sentimenti sotto forma di poesie, espressi in lingua sarda. Emigrante, nel senso che si è dovuta allontanare dalla amata Sardegna quando aveva 19 anni, Luciana abita in provincia di Cuneo, ha 47 anni e da quasi trenta soffre della malinconia della lontananza dalla terra amata e dal suo paese. Bench la religione e la fortuna l'abbiano sempre aiutata ad affrontare prove talvolta anche pesanti, il ricordo del suo paese, Arbus, la conforta e la sostiene.
Nasce così, da un grande dolore, la scomparsa della mamma, il bisogno di esprimere in versi tutti i suoi "sentimenti d'amore". Nella piccola raccolta i temi affrontati sono di grande sensibilità, in 31 poesie sono espressi Messaggiu de coraggiu, Nostalgia de mamma, Filla sfortunara, S'anzianu solu, Un angelu a su fiancu, Bidda mia, Preghiera a Deus, Amiga de su Nord, Il bambino e il cagnolino, I vecchietti, Esistono gli angeli?
Molta parte della vita della signora Luciana è raccontata in "Sentimentus...". Lei stessa dice: "Io manco dalla Sardegna ormai tanti anni e certo il mio sardo non è perfetto... Qualcuno potrà trovarlo sbagliato, non corretto. Ma con questi pensieri io mi sento più vicina alla mia terra, ai miei parenti, ai miei cari che non ci sono più. Con questo spirito ho voluto far conoscere i miei pensieri e ricordare il mio paese".
Fiorenza Becciu

Bidda mia
Custa poesia d'ollu dedicai
a tui cara bidda mia.
Non sesi arricca,
non sesi famosa
ma po mei sesi mera preziosa.
M'asi biu nasci, m'asi biu cresci
e de tui bidda, mai m'appa scaresci.
De tui tengiu i s'arregorus pru bellus,
dus tengiu carus cummenti gioiellus
e d'ogni annu chi torru a ri bì
provu un'emozioni chi non sciu descrì.
Bidda cara, deu ti ollu beni
e ti pottu in su coru cun mei.
Bidda, bidda mia
de tui tengiu tanta nostalgia,
bidda, bidda cara
in tanti annus non sesi cambiara.
E pensu a candu fia pittia
e sa famiglia fiara ancora unia,
tenia a babbu e mamma mia
e in dommu mia regnara s'armonia.
Bidda, bidda mia,
insà su destinu deu ancora non scia,
bidda sesi bella che unu frori
e po mei sesi su primu amori.

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