nasce a San Gavino nel 1989 per volontà di Gerardo Addari e Fiorenza Becciu, entrambi laureati all’Università di Cagliari con una tesi sperimentale sulla storia del giornalismo sardo. In oltre vent’anni di attività i titoli editi sono oltre 130. Particolare attenzione nella linea editoriale hanno i temi che riguardano la storia, la cultura, le tradizioni e la lingua sarda. Tra gli autori editi dalla Edizioni Fiore: Ribelle Montis, Fulvio Tocco, Salvator Angelo Spano, Franco Putzolu, Matteo Porru, Mario Figus, Antioco Zurru.
Il quindicinale ‘Il Provinciale Oggi’
edito dalle Edizioni Fiore, nasce nel 1990 per ambiziosa volontà di Gerardo Addari, giornalista iscritto all’Ordine nazionale dei giornalisti dal 1987, mancato nel gennaio del 2010. Il nome della testata vuole provocatoriamente mettere in discussione l’aggettivo ‘provinciale’ per ribaltare il luogo comune di una realtà paesana pigra e sonnolenta, che andrebbe al traino di una migliore cultura metropolitana.
Si tratta di un periodico di informazione sul modello anglosassone, in formato tabloid.
‘Il Provinciale oggi’ ha il suo cuore pulsante e la sua redazione centrale a San Gavino Monreale, cittadina che eccelle in tutta Europa per la produzione dello zafferano. San Gavino Monreale è al centro di una ‘città policentrica’ di oltre 100.000 abitanti che raccoglie 28 paesi del Medio Campidano e vanta risorse umane, servizi, trasporti, scuole. Sulle 32 pagine in carta patinata del periodico si parla della Provincia e dei suoi Provinciali, professionisti e lavoratori di pari dignità dei colleghi cittadini.
Le 7.000 copie vendute nel territorio testimoniano la forza editoriale del progetto in un’epoca in cui la tecnologia fagocita e brucia le notizie alla velocità di un battito di ciglia; stampare e leggere su carta significa ancora avere il tempo per riflettere e condividere un progetto di crescita del territorio. ‘Il Provinciale Oggi’ è nel territorio una testata libera, aperta alla pluralità, al senso critico. «Il giornale è aperto a tutti, ogni opinione è importante, purchè non neghi mai il rispetto delle opinioni altrui», così scriveva il direttore Gerardo Addari sul primo numero il 1° del Febbraio 1990.
