di Augusto Montisci
(marzo 2003)
da Il provinciale n. 15 del 1 settembre 2003
Quando la matematica può creare curiosità e passioni forti... Il teorema enunciato da Pierre de Fermat, matematico francese del Seicento, afferma che "non è possibile trovare tre numeri interi positivi x, y, z tali che valga la relazione x elevato n più y elevato n uguale z elevato n, per n maggiore di 2". In pratica è vero che 32+42=52 (infatti risulta 9+16=25), ma non è vero che 33+43=53 (infatti non è vero che risulta 27+64=125 perché 27+64=91). E neppure che 34+44=54 , e neanche che 37+47=57, e la relazione non vale neanche se scegliamo altri numeri al posto di 3,4 e 5... Pierre de Fermat annotò accanto all'enunciato "ho scoperto una mirabile dimostrazione di questo teorema che non può essere contenuta in questo margine". La sfida lanciata ai colleghi matematici è stata vinta da Andrew Wiles, con una dimostrazione approvata dalla comunità scientifica nel 1995, ma che utilizza conoscenze che sicuramente Pierre de Fermat non aveva.
Il problema è dunque ancora aperto, e continua ad appassionare gli studiosi di tutto il mondo.
Augusto Montisci ha approfittato della sua passione per la matematica per raccontare l'amore per la sua terra e per Cagliari, città in cui vive e lavora.
Il suo libro racconta di Beppe Dessy, matematico cagliaritano emigrato nell'Università di Princeton, in un viaggio verso la sua città e dentro le proprie origini.
La ricerca della soluzione del teorema si incastra con la descrizione dei luoghi caratteristici del capoluogo e dei personaggi che sembra di incontrare sotto i portici, al Poetto, nella Marina o nei bar intorno alle sedi dell'Università. Nel racconto si legge l'anima della città, quella che si respira la sera nei quartieri storici e così lontana dal frastuono dei centri commerciali pratici ma così spersonalizzanti.
La storia è disseminata di indizi che portano alla dimostrazione che l'autore propone alla fine del libro, in due pagine dai bordi incollati, lasciando al lettore la possibilità di scegliere quando leggerla.
Lo stile scorrevole, con qualche accenno di orgogliosa sardità, e lo svolgersi agile dei fatti permettono comunque una gradevole lettura anche a chi l'ultimo teorema di Fermat non interessa proprio, e vuole soltanto immergersi con occhi diversi in una Cagliari discreta ed affascinante, che tutti abbiamo prima o poi incontrato ed apprezzato.
Sara Addari