Is allomingius de is Biddacidresus

di Gian Paolo Marcialis

(giugno 2012)

Edizioni Fiore


E siamo ancora qui, con legittimo orgoglio, a presentare il nuovo libro pubblicato dalla nostra Casa Editrice, di Gian Paolo Marcialis.
“Is allomingius de is Biddacidresus”, in distribuzione dalla fine di Giugno, tratta dei soprannomi dei villacidresi e all’interpretazione che ad essi si attribuisce o intuisce, 128 pagine fitte di informazioni e immagini a commento della ricerca. Il primo capitolo del libro ospita ‘vizi e pregiudizi dei Villacidresi nelle pagine di alcuni scrittori’: Giovanni Spano, Salvatore Manno, Giovanni De Francesco, Ignzio Cogotti, Antonio Piras Pinna, Giuseppe Dessì, Luigi Cadoni. A seguire due articoli di stampa degli anni Cinquanta che commentano i vizi e i difetti dei Villacidresi. Finalmente comincia l’elenco, rigorosamente in ordine alfabetico, di ben 601 soprannomi con la relativa traduzione e spiegazione.
«Un lavoro di ricerca che è durato -dice l’Autore- parecchi anni, durante i quali con pazienza certosina ho raccolto tutti i soprannomi con cui venivano chiamati i miei concittadini. A volte soprannomi simpatici, altre volte ironici, altre ancora senza pietà nel mettere in evidenza i difetti o le miserie della famiglia o della persona. Attraverso questa ricerca ho avuto la possibilità di studiare uno spaccato autentico del mio paese. Elementi sfumati nel tempo sono venuti a galla nel ricercare l’origine degli allomingius».
«Fino a non molti anni fa era usanza diffusissima, nel paese dei “cedri” (ma anche “d’ombre”), caratterizzare le persone con il soprannome. Che non è altro -dice l’Autore nelle prime pagine del libro- che un modo convenzionale di far entrare dalla finestra ciò che non si vuole che entri dalla porta. E spesso il soprannome esprimeva pura cattiveria nata nella mente di chi fu per primo l’untore del malcapitato. Non altrimenti si spiegano certe espressioni volgari e totalmente frutto della più caustica fantasia… Spesso si trattava di espressioni legate ad un mondo agropastorale ora scomparso, ingenue e puerili nella loro semplicità (Strescidìndi su mùccu = Togliti il moccio, Setti giacchèttas = Sette giacchette, Babballotti = insetto…). Altre volte si ironizzava sul mestiere esercitato (Architettu = muratore, Arròppa panari = medico, Dottor’e leis = avvocato, Piccapadrèri = scalpellinista, Cixiràiu = venditore di ceci, Cadiàiu = venditore di cesti). Il soprannome poteva essere attribuito per il paese di provenienza: Gonnesu brenti piùda (Gonnese ventre peloso), Cidresu impicca babbus (Villacidrese impicca padri), Saddoresu pappa faa (Sanlurese mangia fave)… Era talmente diffusa l’abitudine di affibbiare il soprannome che si racconta, a proposito, questo gustoso aneddoto: un viandante chiedeva informazioni su un tale, nominandolo con nome e cognome. La persona interrogata non lo conosceva. Ma quando il viandante proferì il soprannome col quale il tizio era appellato, il viso dell’interrogato si illuminò e riuscì a capire di chi si stava parlando, fornendo tutti i chiarimenti richiesti.»
Marcialis, 63 anni, giornalista ed insegnante, ha pubblicato numerosi libri: Strade (1990, Tip. Concu); Sa bidda de is cogas (2003, Ed. Fiore - 2007, 2ª ed.); Racconti fantastici di Villacidro, Spagna e America Latina (2008, Ed. Fiore); I Mercedari a Villacidro (2009, Ed. Fiore); Pensieri sui politici (2010, Ed.3esse); G. De Francesco: Villacidro. Un comune di montagna - a cura di Gian Paolo Marcialis (2011, Ed. Fiore).

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